Lo SGUARDO e la PAROLA a NEVERLAND dove vivono le Storie

Foto dal web (autore sconosciuto)

Foto dal web (autore sconosciuto)

Ohi Folks!

Come sapete nella mia NEVERLAND succedono delle cose. Incontri, anzi, per essere più precisi:  incontri e scambi. Ebbene, scrivere non è solo scrivere, spero lo sappiate.

Non è così ovvio, e me ne accorgo ogni volta che davanti a me ci sono persone che vogliono raccontare attraverso le  parole. Sembra che ci portiamo dentro la bizzarra convinzione che scrivere sia una questione di astrazione.

Lavoriamo in modalità separazione anziché unione.

Credo sia a causa dell’impostazione scolastica di studio assorbita in gioventù. Mi spiego meglio: la prima ora storia, la seconda geografia, la terza matematica, la quarta arte, la quinta lettere. Affronto ogni materia come se non avesse nulla a che fare con le altre. Posiziono la mia mente su quell’argomento e procedo “a corsie”. Lo sto appurando ogni giorno con i ragazzi che incontro nelle scuole: cresciamo così e scriviamo così.

Avvilente.

L’incontro di ieri sera con il fotografo Mauro Delai del FotoClub di Moniga è stato uno di quei momenti in cui VEDI le connessioni che si palesano davanti ai tuoi occhi in modo talmene chiaro e diretto che ti chiedi: ma come ho fatto a non accorgermene prima?

Incontro significa conoscenza. Attraverso l’osservazione, l’ascolto, la percezione. Un miscuglio di elementi che al momento del commiato si deposita dentro di te. Devi attendere che l’aria si rifaccia limpida per riprendere in mano tutto e scoprire cosa ti è rimasto dentro su cui poter lavorare.

Lo sguardo del fotografo: luce, scelta, dettagli, connessioni, indole, stile…

Perché fotografare è scrivere con la luce, e non è banale e neppure semplice, ma noi ce ne dimentichiamo.

L’Arte si apre, abbraccia, sceglie, esclude.

Dimenticarci di mettere a fuoco il soggetto quando scriviamo è imperdonabile.

Mettere a fuoco troppi dettagli è sciocco.

Queste non sono regole di scrittura, ma di buonsenso. E’ questo il modo per tenerci accesi mentre si compie un gesto che ci chiede assoluta concentrazione. Non sto riempiendo un foglio di parole, sto creando una Storia. Ne sprechiamo troppe di parole, raccontandoci che è la Storia ad averne bisogno, invece è soltanto la nostra coda di pavone che vuole mostrarsi.

Il fotografo davanti al suo soggetto si fa da parte, rimane il suo sguardo e la sua meraviglia a far da testimone. L’immagine raramente necessita di didascalie, l’immagine può urlare o sussurrare senza alcun bisogno di accompagnamento.

Le nostre pagine di parole scivolano senza lasciare tracce, le immagini che fotografiamo con parole scelte e pesate ti si siedono accanto per restare.

Gli incontri su NEVERLAND sono scambi d’umanità creativa, raccontare la passione che ci alimenta e la  storia che ci ha attraversato permette la condivisione del nostro mondo senza rischiare fraintendimenti.

La generosità di chi racconta distribuisce Bellezza e rinsalda gli animi.

In questa lezione speciale molti sono stati i motivi d’ispirazione e non possiamo che essere grati a  Mauro Delai per averci prestato il suo sguardo e averci dedicato tempo ed energie affinché questo contatto fosse possibile.

Alla prossima Folks!

b-

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